salumeria mazzone
La domenica si andava a scegliere, e marchiare, i prosciutti a Langhirano, gli stessi che 18/24 mesi dopo sarebbero arrivati sul banco della salumeria.
Ero sempre io quella che, affianco a mio padre Giuseppe Mazzone, andava a vedere come si fanno le forme di parmigiano. Una bimba sorpresa nel vedere questi enormi tini di rame pieni di latte, contenenti una tela sostenuta da più uomini che lavoravano la forma.
E che dire poi del profumo indimenticabile dei piccoli caseifici che producevano nodini di mozzarella che mi venivano offerti ancora caldi, con il loro profumo intenso e persistente. Al netto di tutto questo, cosa avrei potuto scegliere una volta deciso di aprire un nuovo locale a MIlano?
Dopo anni (ben 20) passati a lavorare per la comunicazione televisiva , ho deciso che era tempo di giocarmela aprendo un locale/bistrot. Per mesi ho pensato a cosa aprire, ma erano idee che non sentivo fino in fondo.
Poi un giorno, improvvisamente, mi è tornata alla mente la Salumeria, così ho deciso di reinterpretarla in maniera contemporanea, rock, dove il bello il buono e l’informale si mescolano con l’eleganza degli arredi.
Si puo essere belli senza tirarsela? noi ci proviamo.
La Salumeria è un luogo sempre in movimento, dove ognuna delle persone che lavora al suo interno porta con se le proprie capacità e competenze. Giada Lavatelli, la chef con il suo amore per il quinto quarto e i dolci, dalle dosi generose nel piatto. Lorena Oddone, sommelier e wine maker, amante dei pinot neri ma anche di tutto il resto purchè il vino non “puzzi” .Joel Viernes, unica presenza maschile, tuttofare del gruppo, un uomo paziente e silenzioso. Non sapremo mai se il suo silenzio è per timidezza o per giusto spirito di sopravvivenza. E infine io, insopportabile pignola. Questi siamo noi, questa è la Salumeria
Maria Cristina Mazzone